Capoliveri nacque come fortezza etrusca, ma può darsi che sia di fondazione ancora più antica vista la frequentazione di navigotori Greci e Fenici verso quest’isola ricca di ferro e di rame. Da visitare durante il vostro viaggio di gruppo all'Isola d'Elba il Santuario della Madonna delle Grazie edificato nel XVI secolo, durante una recente ristrutturazione, ha rivelato la presenza di un altare in pietra di epoca medievale, segno di una preesistente struttura religiosa. Nel 1792, alcuni monaci francesi profughi dalla Francia rivoluzionaria furono ospitati nell'annesso romitorio e vollero costruire,  come testimonianza della loro presenza e come segno di ringraziamento per l'accoglienza ricevuta, la strada che dal Santuario sale fino al paese. Il Santuario è stato custodito fino al secolo scorso da eremiti che vestivano l'abito sacro. La Chiesa di San Michele fu costruita nel XII secolo su un preesistente edificio sacro d'epoca longobarda. In puro stile romanico-pisano come altre pievi elbane del periodo della dominazione di Pisa, fu ricordata nelle cronache ecclesiastiche come la chiesa più importante e dalla rendita patrimoniale più ricca dell'isola. Nella prima metà del XVI secolo, la chiesa fu completamente distrutta, esclusa l'abside, dalle truppe turco-barbaresche del Barbarossa. Mai più ricostruita nella sua interezza, fu successivamente utilizzata come Camposanto della Comunità di Capoliveri, fino alle leggi napoleoniche che proibirono l'inumazione nelle chiese. Forte Focardo fu costruito verso la fine del XVII secolo su richiesta del Regno di Spagna, per creare un contrafforte dal quale fosse possibile bloccare, col tiro incrociato dei cannoni dell’antistante fortezza San Giacomo, qualsiasi tentativo di forzare l'insenatura di Longone e Mola. Ma veniamo alle miniere di Capoliveri: queste sono Calamita, Ginevro e un piccolo cantiere denominato Sassi Neri. Tutte facenti parte dello stesso complesso elbano, la cui direzione si trova a Rio Marina, altro importante centro estrattivo elbano. Per secoli queste miniere sono state la più grande fonte di lavoro per le popolazioni elbane, soprattutto per Rio Marina, Rio Elba, Capoliveri. Dopo oltre 3000 anni di sfruttamento, nel 1980 l'attività produttiva è stata sospesa, non perché i giacimenti fossero esauriti, anzi nelle profondità sotto il livello del mare c'è ancora molto ferro disponibile. Le miniere di Calamita e Ginevro si trovano una di seguito all'altra distanziate di circa 7 Km. Si raggiungono percorrendo una strada sterrata che offre panorami unici. Il Calamita è la miniera più importante ed è tutta a cielo aperto, il Ginevro, inizialmente a cielo aperto, è l’unica miniera elbana dove si è effettuata l’estrazione in galleria fino ad arrivare a quota – 54 metri. Da qualche anno la visita alla galleria del Ginevro, molto suggestiva e insolita, è molto apprezzata per i programmatori di viaggi di gruppo che vogliano offrire qualcosa di originale.